“Belve”, il fenomeno Fagnani: cara Francesca stavolta rispondi tu!

Abbiamo fatto delle domande “animalesche” alla conduttrice del programma di Rai2

9 Ottobre 2023 alle 09:08

Il martedì sera su Rai2 Francesca Fagnani “graffia” con le sue interviste nel programma “Belve”. Ma intervistare lei è una bella “gatta da pelare”: quando lavora è concentratissima e non vuole interruzioni né distrazioni. Negli studi Rai “Fabrizio Frizzi” di via Romagnoli a Roma, da dove va in onda la trasmissione, Francesca ha un passo felpato, felino. Ed è elegante come una pantera. Tra un ospite e l’altro ha tempi stretti, concitati. Si consulta con gli autori, controlla le luci, gira i lanci e i promo, tiene tutto sotto controllo. «Ci tengo, sono capoprogetto» spiega. Però, poi, finito il “delirio”, torna in camerino e accetta volentieri di sottoporsi alle domande di Sorrisi, monotematiche: tutte giocosamente “animalesche”.

Francesca, tra i suoi ospiti di questa stagione ci sono Arisa, Fabrizio Corona, Stefano De Martino, Raoul Bova, Emanuele Filiberto di Savoia e molti altri. Tagliamo la testa al toro: chi è il più difficile da intervistare?
«Ve lo dirò alla fine della stagione. Gli ospiti più “semplici” o più “aggressivi” sulla carta non è detto che lo siano anche durante l’intervista con me».

Per preparare le sue interviste ci vuole un fisico bestiale?
«Ci vuole soprattutto una buona tenuta mentale. Io affronto le interviste come esami universitari. Lavoro tutto il giorno, a oltranza. Mi alzo tra le 6.30 e le 7 e mi capita di cenare tardissimo».

Quindi è un gufo che tira tardi la sera?
«Dopo cena mi addormento sul divano. Poi vado a letto e magari mi sveglio alle 3 di notte».

Ha una belva interiore da combattere?
«Sì, tutti abbiamo le nostre fragilità. Alcune le combatti, con altre ci convivi. Io non aspiro alla perfezione. Ecco perché chiedo agli ospiti di confidarmi un loro difetto».

In onda è impeccabile, ha un lato più selvaggio?
«Fuori dalla tv sono sempre “wild” (selvaggia, ndr)».

Quando le prende la “scimmia” per qualcosa vista in una vetrina, la deve possedere immediatamente o tende a rimandare gli acquisti?
«Lo shopping non rientra tra le mie passioni. La mia vera “scimmia” è l’allenamento, è una dipendenza. Non posso fare a meno delle mie sedute di tonificazione funzionale con i pesi e dello yoga».

Com’è il suo rapporto con i soldi: è più cicala o formica?
«Cicala pentita. Quando compro qualcosa d’impulso e spendo tanto, puntualmente il giorno dopo mi chiedo: “Ce n’era davvero bisogno?”».

In quali circostanze tira fuori gli artigli? Dall’estetista?
«Dall’estetista meglio tenerle corte, le unghie. Ma nella mia professione sono molto determinata, difendo il mio lavoro».

Ci sono situazioni in cui si è sentita un pesce fuor d’acqua?
«Se non mi sono sentita a disagio al Festival di Sanremo (l’8 febbraio 2023 è stata co-conduttrice della seconda serata, ndr) ormai il pericolo è scampato, non crede?».

Che cosa le fa venire la pelle d’oca?
«Le notizie di cronaca nera che riguardano i bambini e gli animali. Non riesco proprio a vedere certi video».

Nella sua carriera le è mai capitato di prendere due piccioni con una fava?
«Torno ancora una volta a Sanremo: quando dopo il Festival il mio “Belve” è stato promosso in prima serata. Due bei risultati in un colpo solo».

Invece una gaffe che l’ha fatta sentire come un elefante in una cristalleria?
«Una volta dovevo intervistare lo scrittore Giancarlo De Cataldo e non sapevo che faccia avesse. Solo alla fine del colloquio mi sono accorta che avevo sbagliato persona».

Il rospo più brutto che le è capitato di ingoiare?
«Le ingiustizie possono capitare. Ma io caratterialmente non sto zitta, le denuncio».

Lavoro a parte, qual è il suo cavallo di battaglia?
«Gli amici, che sono la famiglia che ti scegli. Una volta ero pure brava a cucinare, tanto che preparavo la pasta ripiena a mano, ma ho disimparato tutto».

Cosa risponde se le dicono: «In bocca al lupo»?
«“Viva il lupo”, con me il lupo non deve crepare mai».

E se incontra un gatto nero per strada che fa?
«Con gli animali non sono superstiziosa, ma ho le mie scaramanzie. Non passo sotto le scale e metto (o sfilo) sempre la scarpa destra prima della sinistra, non so nemmeno io il perché».

Per caso, teme le zampe di gallina?
«Ovviamente. Invecchiare non è divertente, le rughe non sono belle».

In borsa quindi tiene uno specchietto per le allodole?
«E che glielo dico a fare, bisogna monitorare la situazione (ride)».

Ma fare un po’ le civette, secondo lei, con gli uomini aiuta?
«No, non mi piace affatto».

Meglio furbe come faine, dice? Comunque, basta non essere oche?
«Non ho particolari strategie, è soggettivo: se ti piace qualcuno, l’approccio cambia ogni volta. E come ci si sente, ci si sente».

Il suo compagno Enrico Mentana, nel panorama maschile, è una mosca bianca?
«La sua unicità è un’intelligenza davvero fuori dal comune».

Casa vostra è uno zoo?
«Diciamo che a casa nostra regna un disordine “potabile”».

Dice il proverbio: “Meglio un giorno da leone che cento da pecora”. Concorda?
«Mica lo so. Posso anche essere pecora per una volta, poi facciamo la media».

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